NON CAPITOLO QUARTO
Proclama del Pontefice Rosso di Climax alla nazione
(Il Proclama, in realtà, è stato censurato dallo stesso Pontefice Rosso. Steso in due esemplari. Rettificato. Ricorretto a note continue. Rimaneggiato nell’intimità dell’ispirazione, il Proclama aveva il compito di dare chiarimenti sul fine ultimo.)
Germani, nel lungo corso di questi anni (nel lungo corso degli anni a venire) ho cercato (cercherò) di svelarvi la storia dell’uomo. Non parlo della storia degli uomini, o di coloro che hanno creduto di fare la storia. Non parlo dello zenit e del nadir (del resto, io non parlo di astronomia). O della grande armata che, come l’invincibile, fu piccola e vinta. Parlo di ciò per cui opero, germani. Parlo della vostra compiutezza, dello sfinimento che vi coglie in gioventù, quando ancora guardate, estasiati, la morte preposta.
La mia vita fratelli (come faccio a non chiamarvi fratelli, come faccio a chiamarvi fratelli) è l’immagine del verbo (non solo immagine, non solo verbo). Un party per gli eletti (ognuno parla d’altro, il rumore si traduce in rumore. Al termine si ha l’impressione che il tempo trascorso non sia il proprio. Si torna indietro fino alla morula. La morula è cibo per mucose). La mia vita è un tragitto: io so sempre dove non vado. La vostra, una diaspora: avete perduto l’orientamento.



© Manuela Corti
















PASSAGES Home