CAPITOLO X
Rèlena Atridea udì il colpo di rivoltella poco prima di scendere dal treno. Ma non è così: Rèlena Atridea udì il colpo di rivoltella poco prima di risalire sul treno. E non fu la sola (a udire il colpo di rivoltella. Né a salire e scendere dal treno). Rèlena Atridea stette sul chi vive.
Come dire che ne aveva piene le palle di pestaggi e sparatorie. Pensò di tornare indietro, ma vide altri railway travelers pensare di tornare avanti.
Per cui strisciò sotto la pancia del treno. Lì trovò i resti di alcuni pasti espresso (non ancora attaccati dalle formiche mendicanti, perché stomachevoli all’olfatto) e un’equipe di cacche umane. Che fossero umane era facile da dimostrarsi: ciascuna era sovrastata da un plissé di carta igienica (più o meno lunga - dipendeva dalla pennellata del produttore) che sbandierava a piccole folate di vento.
La canna distolse l’oculare dagli appostamenti e dalle trattative. Discese, rinculando, il tratto ferroviario e costeggiò la collinetta lungo una striscia d’erba succosa. In tempo per vedere Rèlena Atridea rotolare dall’altra parte e salire su un vagone di testa con le gambe ad angolo acuto.




© Manuela Corti 1998
















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