(Cassetta registrata e consegnata a Relèna Atridea
due giorni prima della partenza del treno.
- Il professor Mendel era un figlio di puttana.
Una sera (quando è stato? Due mesi fa, forse) mi ha detto:
Ho sintetizzato lanti-anticoncezionale.
Ho creduto che fosse ubriaco, perché, tra laltro,
a cosa servirebbe un anti-anticoncezionale?
Lho detto a Paulus, un collega del gruppo.
Ci ha riso un sacco.
Ha detto: Il professor Mendel mentirebbe anche al suo cane.
Al suo cane, ha detto. Che è tutto dire.
Cè voluto un mese per capire come avesse fatto.
E quando labbiamo capito, giuro su Dio che credevo di sognare.
Un mondo pieno di pance.
Un mondo pieno di gravide loro malgrado.
Dio ama i bambini sentono cantilenare .
Dio ama i bambini.
E Mendel che ama i bambini.
Mendel e i suoi isotopi concezionali.
Una goccia, ne basta. | |
Sparsa nellacquedotto della città.
Una goccia per cinquantanni di gravidanza continua.
Milioni di arcangeli Gabriele che annunciano la nascita di bambini insospettati.
Tutti misti, i bambini. Mescolati tra loro a seconda di come tira il vento.
Ecco che sento qualcuno ghignare (non era Paulus che laveva detto?) :
Eh, caro mio, tu dimentichi che la nostra è una civiltà organizzata.
Daccordo, tutti questi bambini potranno anche riempirci le orecchie.
Ma esiste pur sempre un modo per levarceli di torno.
Esiste laborto.
Con laborto risolveremo il problema.
Raschieremo uteri e getteremo feti nella spazzatura.
Quelli di Mendel, getteremo nella spazzatura.
E, già che ci siamo, getteremo pure Mendel nella spazzatura.
Sempre che tu non voglia fantasticare sulla coscienza.
Perché allora dovrei ricordarti che la coscienza non esiste, in caso di necessità.)
Ora, Relèna, doveva nascondere la fiala e la cassetta.
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