Facendo sì che la musica penetri nel cervello, sosteneva la polizia di Pechino, si favorisce anche una vicinanza di stampo evoluzionistico tra l’uomo primitivo coi suoni della natura e l’uomo contemporaneo con la natura dei suoni (che non è un bisticcio di parole, come la stessa polizia di Pechino teneva a precisare, ma la giustificazione a un approccio filologico contro ciò che, in altri termini, altri irresponsabili definiscono solo una tendenza di massa).
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